Trentaquattro persone denunciate. Questo il bilancio dei controlli condotti nel primo semestre dell’anno, dai reparti del Comando provinciale dei Carabinieri di Brindisi, sul rispetto della norma penale contemplata dall’art. 4 della legge n. 110 del 1975. Il testo recita che “senza giustificato motivo, non possono portarsi fuori dalla propria abitazione o delle appartenenze di essa tutta una serie di strumenti da punta e taglio atti ad offendere la persona”. Ovviamente l’aspetto fondamentale su cui si basa la valutazione degli organi accertatori è rappresentato dal “giustificato motivo”, che si ha il dovere di riscontrare quando a seguito di perquisizione si rinvengono strumenti correlati all’attività del soggetto sottoposto a controllo.
Infatti, spiegano i Carabinieri, il macellaio che porta con sé la valigetta con i coltelli, il contadino che esce dalla masseria con una roncola, la falce, il boscaiolo con la scure, l’artigiano falegname fermato con il suo furgone con tutta l’attrezzatura e l’utensileria necessaria per la quotidiana attività, nonché lo sportivo con l’arco e la faretra per le frecce che si reca ad allenarsi, sono una serie di figure, alcune delle quali professionali, che utilizzano gli attrezzi indicati per espletare la propria attività professionale o sportiva, che non rischiano la denuncia. A caratterizzare lo scenario e a fornire la giusta chiave di lettura interviene, infatti, il “giustificato motivo” che rappresenta il discrimine, cioè ogni razionale motivazione la quale, in base alle circostanze di tempo, di luogo e di fatto, nonché alla figura della persona agente, all’attività che essa svolge e in base alla natura dell’oggetto rende credibile e verosimile che lo strumento o l’arma non vengano portati per scopi aggressivi.
I 34 soggetti denunciati nei primi sei mesi dell’anno dai Carabinieri sono stati trovati in possesso di un’ampia gamma di “strumenti atti ad offendere” che va dai coltelli a serramanico o a scatto, alle roncole, cesoie, machete, mazze da baseball, al manganello telescopico. Il giustificato motivo non ha trovato riscontri anche perché gli oggetti rinvenuti a seguito di perquisizione erano nascosti o indossati. Altra notazione riguarda gli orari, la fascia di età dei detentori e i loro precedenti penali. Si è riscontrato che, per quanto concerne gli orari del rinvenimento, predomina la fascia serale e notturna: si tratta soprattutto di persone non di età elevata, con prcedenti, senza attività lavorativa di natura stabile.