«Ci risiamo, Fasano ospita di nuovo il circo con gli animali, in questo caso il famoso circo Orfei, di proprietà della antica famiglia circense italiana».
Esordisce così la nota a firma dell’associazione fasanese “Quattrozampe nel Cuore” da sempre a difesa degli animali.
«Ribadiamo a mezzo questo comunicato la nostra totale contrarietà all’uso, anzi all’abuso degli animali nei detti spettacoli che vedono il peggiore quanto inutile impiego degli animali nella società civile.
Auspichiamo che a livello locale (ponendo restrizioni forti all’accesso dei circhi con animali nella nostra cittadina) e nazionale (vietandoli del tutto), si ponga uno stop definitivo a questa modalità di manifestazioni in cui animali che dovrebbero vivere in libertà assoluta e tanti tra questi in spazi immensi quali savana e foreste, vengono letteralmente detenuti e costretti a lunghi viaggi in camion con spazi non appropriati né alla loro stazza né alla loro indole; in seguito sono addestrati, purtroppo la maggioranza delle volte, con metodi crudeli e violenti per far divertire gli spettatori, spesso inconsapevoli delle torture che subiscono, ridicolizzandone altre sì l’aspetto e le movenze. Costretti dunque, a vivere una vita intera itinerante a temperature e luoghi non consoni alla loro naturale essenza e forma.
Insomma, snaturandoli da quella che è la loro inclinazione, il loro istinto.
Non abbiamo fatto una nuova protesta stavolta, forse saremmo stati attaccati e additati come persone meschine, che non pensano al valore del lavoro degli operatori circensi e che badano soltanto (come se fosse poco) all’etica e alla morale animale.
Altri ancora forse ci avrebbero potuto dire che pensiamo agli animali e non agli umani, che sono tanti i mali di questo mondo.
Allora l’associazione Quattro zampe nel Cuore si batte ogni giorno per i diritti di tutti gli animali e protesta ancora una volta per il trattamento disumano che ricevono gli stessi all’interno dei circhi.
Chiediamo rispetto per tutti gli esseri viventi, la nostra sensibilità è rivolta verso persone e animali, così come verso i lavoratori che dietro compenso impegnano le loro risorse fisiche, ma preferiremmo di gran lunga vedere spettacoli circensi basati sulla versatilità umana,l’intelligenza e la forza fisica degli esseri umani, piuttosto che sull’attrattiva naturale che molte persone hanno verso gli animali.
Noi parliamo in loro vece in quanto a differenza nostra, non sono dotati dell’uso della parola e non possono rivolgersi direttamente a sindacalisti o organizzazioni che li tutelino e li difendano. Viva i circhi senza animali, viva le gente che lavora senza sfruttarli».