Attualità

La nostra Fasano raccontata da chi, dal nord, ha scelto di viverci

Vincenzo Lagalante
Piero e Carla Cavalleri
Piero e Carla Cavalleri da Bergamo ci parlano della nostra città dopo averci vissuto per alcuni mesi
scrivi un commento 22

Da Bergamo a Fasano per trascorrere alcuni mesi dell’anno nel nostro territorio e svernare con temperature meno rigide rispetto al nord Italia. Piero e Carla Cavalleri ora sono tornati nella loro città d’origine, ma di Fasano hanno portato via un bel ricordo, tanto da pensare ad un possibile ritorno nuovamente a novembre (e sarebbe la terza volta consecutiva). Prima di andar via, però, abbiamo posto loro alcune domande per capire meglio cosa funziona e cosa no della nostra Fasano. Una visione non di parte, quindi, ma filtrata attraverso chi non essendoci nato ha scelto la nostra città per viverci. A risponderci è stato Piero.

Come mai avete scelto la Puglia e Fasano in particolare?
«Abbiamo degli amici a Montalbano e alla Selva e la nostra è stata una scelta determinata dal fatto di poter contare su queste conoscenze per qualsiasi esigenza fosse sorta: ci hanno dato un aiuto sia a trovare casa che ad inserirci nel tessuto sociale. Col tempo poi abbiamo piacevolmente scoperto che il territorio fasanese è tra i più belli della Puglia. Adesso di amici ne abbiamo molti di più! Ci siamo già stati tra il 2012 e il 2013, vivendo a Savelletri, e tra il 2013 e il 2014 a Montalbano».

Che esperienza è stata?
«È stato senz’altro un periodo trascorso in modo piacevole! Innanzitutto dal punto di vista climatico non c’è paragone con Bergamo: mentre lì nevicava e le temperature scendevano sotto lo zero, qui non siamo mai andati sotto i dieci gradi (almeno di giorno) e per me, che soffro il freddo, è stato piacevolissimo. Abbiamo conosciuto gente nuova, ospitale, cordiale e simpatica; siamo stati in giro per la Puglia visitando posti nuovi, interessanti dal punto di vista paesaggistico, culturale e storico; siamo riusciti ad interagire con i fasanesi grazie alla società sportiva calcistica dell’Us Città di Fasano, alla compagnia di tiro con l’arco di Locorotondo, alla sala di biliardo Fashion di Fasano, al Teatro Sociale che ci ha visto assidui frequentatori, all’Università del Tempo Libero e alla compagnia teatrale “Peppino Mancini”. Il tutto intervallato da belle passeggiate in riva allo splendido mare o sotto i secolari oliveti della piana di Fasano. Non abbiamo avuto tempo per annoiarci».

Cosa vi è piaciuto del nostro territorio?
«È difficile fare una classifica: il mare, gli ulivi, i centri storici, il clima, i pugliesi… Non necessariamente in quest’ordine».

Cosa, invece, non vi ha convinto o vi ha lasciato perplessi?
«Qualcosa c’è, che mi ha lasciato un po’ perplesso: le discariche a cielo aperto nelle piazzole di sosta della superstrada, le buche nell’asfalto delle strade comunali, le donne che buttano l’acqua sporca direttamente in strada, alcuni centri storici che degradano, la non puntualità della maggior parte dei pugliesi, ma soprattutto l’inerzia della gente, la tendenza a dire: “Lascia stare, qualcuno ci penserà!”. Che poi, secondo me, è la causa principale delle negatività che citavo sopra».

L’Amministrazione comunale su cosa dovrebbe puntare per rilanciare il territorio?
«Questo è un argomento che dovrebbe essere al centro di un dibattito politico/sociale che non può essere svolto con una semplice intervista e che comunque sono tematiche che senz’altro avete ben presenti anche voi: sviluppo del turismo, rivalutazione delle risorse storico/culturali, rilancio dell’agricoltura e della pesca. Credo di non dire niente di nuovo, siete coscienti anche voi dei vostri problemi, solo che da qualche parte non c’è la volontà politica di risolverli. Banalizzando: a Bergamo, in pescheria trovo le spigole e le orate allevate in mare e importate dalla Grecia. Dico, va bè, siamo a Bergamo, abbiamo il mare a 300 chilometri, pazienza; poi arrivo in pescheria a Savelletri e trovo le spigole e le orate allevate in mare e importate dalla Grecia! Ma come, anche qui, con il mare a 30 centimetri importiamo il pesce allevato in mare dalla Grecia? C’è una logica che non capisco: ma noi italiani non siamo in grado di mettere 10 o 20 gabbie nel nostro mare davanti a casa nostra per allevarci da noi le spigole e le orate? O i greci sono più furbi e intelligenti oppure noi abbiamo un altro mare, dove le spigole non possono crescere. Sicuramente detta così è semplicistica, però…».

Cosa cambiereste qui in Puglia?
«Cambierei l'asfalto delle strade e trasformerei l'Italsider in Italmare, anzi in Pugliamare».

Di Fasano e dei fasanesi che idea vi siete fatti?
«È una cittadina un po’ caciarona, poco puntuale e con un dialetto incomprensibile. Battuta a parte, per il resto ospitalità, cordialità e simpatia sono le vostre qualità migliori».

Tornerete nella nostra zona?
«Senz'altro sì! Stiamo già pensando al da farsi per l'inverno prossimo, quando a Bergamo cominceranno ad abbassarsi le temperature. Quindi arrivederci a presto».

giovedì 5 Giugno 2014

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Romano Bianco
Romano Bianco
9 anni fa

Andate a insegnare a quelli di casa vostra, a casa nostra comandiamo noi!!! BASTA CON I NORDISTI, FASANO AI FASANESI!!!