La suocera

Raffaella Ricci
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Metti
che, alle otto di un sabato mattina, qualcuno bussi alla
porta, mentre tu ti stai rigirando nel letto come una gatta alla ricerca del
tuo lui. La camera da letto è un campo di battaglia, perché la sera prima,
presi dalla passione, vi siete tolti i
vestiti in fretta e avete lanciato i tuoi slip sulla poltrona e i suoi sul
tappeto, le calze per terra e il reggiseno sul vaso del comò.

Pensi- che rompiscatole!- e speri che il tuo lui, già in fase di risveglio,andrà a vedere chi è che bussa alle otto di un sabato mattina.

Ma il tuo lui è più bravo di te a far finta di dormire (abituati) e siccome il campanello diventa isterico, ti alzi bofonchiando qualcosa che non è chiaro neanche a te, cerchi la camicia da notte che è scivolata sotto il letto, le pantofole sparse per la stanza e vai ad aprire, poi ti accorgi che la camicia da notte è trasparente e allora torni indietro a infilarti la vestaglia. Intanto, dalla finestra, dai un’occhiata alla strada deserta. Dormono i Portici delle Teresiane, dormono i pini accarezzati dal sole discreto del mattino, dormono le saracinesche dei negozi, dormono tutti, tranne te

Ritorni verso l’ingresso, il campanello tace, guardi dallo spioncino e non vedi nessuno, pensi:- Avrà desistito-, quando a un tratto appare il volto ossuto, spigoloso, nervoso di quella che dovresti chiamare mamma ma proprio non ci riesci. -In fondo-, dici,- ho solo sposato suo figlio-. Vorresti non aprire, ma sai che lei, come un cane da tartufo, ha avvertito la tua presenza e infatti comincia a dire: – Veronica, sono la mamma!

-Sgrunt! –

– Apri! –

E quindi ti stampi un sorriso sulla faccia, no, non quello, quello è un ghigno, un sorriso ho detto, togli il fermo alla porta e apri. Lei entra, senza neanche guardarti, seguita da un tizio che non conosci e si avvia verso la camera da letto. Cerchi di fermarla ma proprio mamma non ti viene fuori, soprattutto adesso che invade il tuo territorio e poi questo tizio chi è?

Fermi! – urli e loro si fermano- cosa sta succedendo?

Te l’avevo detto che sarei venuta col falegname perché anch’io voglio l’armadio a muro come il tuo.

No- , dici, – non me lo avevi detto e poi sono le otto di sabato mattina, noi stiamo dormendo e in camera da letto non si può entrare, c’è la nostra biancheria sparsa dappertutto.- Pensi: “Perché le sto dando tutte queste spiegazioni? “

Santa ragazza -, ti risponde , – il falegname è libero ora, altrimenti se ne parla tra un mese.-

– Allora il falegname verrà tra un mese se saremo disponibili.-

Il falegname avverte aria di tempesta e farfuglia: – Si non preoccupi signora … Facciamo Un’altra volta … – , e va via.

Lei resta nel corridoio infuriata come una iena e comincia ad alzare la voce, è evidente che in quel momento non nutre alcun sentimento materno nei tuoi confronti, né d’altro canto tu un sentimento filiale. A dirla tutta siete due rivali, due donne in competizione che lottano per definire un nuovo assetto geografico nelle loro vite.

Il tuo ragazzo finalmente si alza e interviene, – Ma! Ti sembra questa l’ora di piombare in casa, col falegname poi! E volevi pure farlo entrare in camera da letto con tutti i sex toys sparsi per la stanza-. Lei non coglie la battuta ironica, intuisce che i sex toys sono qualcosa di immorale e vi guarda torva. Poi il tuo lui dice: -Torno a dormire, Veronica vieni? – Ti prende per mano e ti tira in camera da letto. Lei Rimane nel corridoio incredula, Suo figlio l’ha trattata in quel modo, come ha potuto?

Alle nove di quel sabato mattina tu sai di aver vinto un round, ma la partita è appena cominciata.

domenica 3 Marzo 2019

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