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Abbattuto ultimo diaframma di attraversamento della E55, Amati: «Fine alluvioni e allagamenti»

La Redazione
Abbattuto ultimo diaframma di attraversamento della E55
Un'opera idraulica di 2.600 metri che metterà in sicurezza la frazione di Torre Canne
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«Contenere la furia dell’acqua, cioè regimentare, è lo scopo del canale deviatore di Torre Canne. Con l’abbattimento di oggi dell’ultimo diaframma dell’attraversamento della strada statale E55 si corre, dunque, verso la fine dei lavori. Un’opera idraulica di 2.600 metri che metterà in sicurezza da alluvioni e allagamenti la frazione di Fasano-Torre Canne».

Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione bilancio, Fabiano Amati, alla fine delle operazioni di abbattimento dell’ultimo diaframma del cunicolo di attraversamento della strada statale E55 (379), funzionale al completamento dei lavori di realizzazione del canale deviatore delle acque meteoriche dall’abitato di Fasano-Torre Canne.

All’evento sono intervenuti il Sindaco di Fasano Francesco Zaccaria, il Consigliere regionale Fabiano Amati, il Commissario Asset Elio Sannicandro, il Rup Leonardo Angelini, il direttore dei lavori Leonardo D’Adamo, il responsabile sicurezza Francesco Leone, il collaudatore dell’opera Piero De Leonardis, il rappresentante legale dell’impresa Gallone Cosimo esecutrice dei lavori e l’ex segretario generale dell’Autorità di Bacino della Puglia, Antonio Di Santo.

«L’attraversamento della strada statale è stato uno dei momenti più importanti dell’intera lavorazione, perché effettuato con una tecnica in grado di conciliare la circolazione stradale. Ove fosse stata utilizzata la tecnica tradizionale vi sarebbe stato il bisogno di interrompere il traffico veicolare. L’attraversamento stradale misura 41 metri ed è parte del canale deviatore di lunghezza pari a 2.600 metri, è composto da 7 attraversamenti stradali e 3 opere di presa, raccoglierà le acque provenienti dalle colline sovrastanti la frazione di Torre Canne, intercettandole da tre lame per poi farle defluire in mare. È bello vedere opere pubbliche che si realizzano dopo lunghi passaggi burocratici – conclude Amati –. Il canale di Torre Canne, il cui costo di realizzazione si aggira intorno a 5 milioni di euro, rientra in un piano generale di mitigazione del dissesto idrogeologico per circa 200 milioni e per parecchie decine d’interventi sull’intero territorio regionale, approvato all’epoca del mio mandato da Assessore regionale ai lavori pubblici».

Dettagli tecnici dell’opera di attraversamento oggetto dell’abbattimento dell’ultimo diaframma:

Si tratta dell’unico attraversamento gettato in opera.

L’opportunità di realizzare la struttura in cemento armato in opera scaturisce dalla richiesta dell’ANAS di non ridurre la carreggiata della E55 che, come noto, rappresenta un asse viari di primaria importanza per il traffico veicolare della Regione Puglia, rappresentando il principale collegamento del Salento verso nord.

Prevede la realizzazione dello scatolare in cemento armato gettato in opera e successivamente spinto sotto la strada statale. La struttura monolitica da infiggere viene realizzate al di sopra di una platea di varo.

L’infissione avviene tramite martinetti che contrastano da un lato sulla struttura e dall’altro su una parete, detta muro reggispinta, che a sua volta scarica e ripartisce tale azione sul terreno retrostante.

Le fasi di realizzazione della spinta del monolite sono stare le seguenti:

1. messa in opera dei dispositivi antinfortunistici;

2. esecuzione del tagliente in acciaio e della feritoia per la fuoriuscita del lamierino sulla soletta del monolite;

3. installazione attrezzature di spinta tra il monolite e la parete reggispinta:

– collegamento martinetti idraulici alla centrale oleodinamica situata nelle immediate vicinanze, controllando l’idoneo fissaggio delle condotte contenenti olio in pressione;

– posizionamento piastre/travi in acciaio per la ripartizione della spinta sulle strutture in calcestruzzo;

4. sistemazione di coperchio sui martinetti per consentire il passaggio dei mezzi di scavo utilizzati per lo scavo del terreno all’interno del monolite. Il coperchio è posizionato sopra i martinetti perché questi ultimi non rimangano danneggiati dal passaggio dei mezzi meccanici che entrano ed escono dal monolite;

5. fissaggio del lamierino anti trascinamento alla struttura fissa di ritegno;

6. spinta di primo stacco del monolite per verifica di funzionamento dell’impianto e resistenza delle strutture in c.a.;

7. definizione caposaldo;

8. scavo dall’interno del monolite sul fronte di avanzamento eseguito con mezzi meccanici;

9. spinta del monolite per 50 cm corrispondenti alla corsa dei martinetti che a fine spinta ritirano lo stelo;

10.inserimento travi in acciaio di spessoramento di idonea lunghezza tra la parete reggispinta ed i martinetti;

11.lubrificazione eseguita dall’interno e dall’esterno del monolite, tramite opportuni fori previsti in fase di costruzione, dell’estradosso della soletta superiore;

12.ripetizione delle fasi 8-9-10-11 fino alla progr. 5,00 m di avanzamento.

venerdì 30 Agosto 2019

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