Riceviamo, in forma di segnalazione da parte di un cittadino, un’analisi della gestione di raccolta rifiuti a Fasano. Questo il testo della nota:
«Ciò che ho più apprezzato in questo quindici anni della mia permanenza a Fasano è stata la raccolta differenziata dei rifiuti.
All’inizio è stata difficile da far accettare, ma vedere una città senza i cassonetti è stato sempre per me un motivo di vanto anche perché i paesi limitrofi sono sempre stati indietro, almeno nella raccolta rifiuti.
Senonché qualche mese fa la raccolta dell’organico da essere quotidiana, prima si è ridotta di un giorno (il martedì) – in fondo però andava ancora bene – ed ora a tre giorni alla settimana. Quindi: il pesce e i frutti di mare si mangiano solo il martedì, giovedì e domenica…gli altri giorni le pescherie possono anche chiudere!!!
E non è finita. È stato un sogno (anche se durato dieci anni) vedere una città senza cassonetti dei rifiuti e sostanzialmente pulita. Insomma come Milano.
Ora il sogno è terminato e siamo passati da Milano a Roma. Si chiamano “isole ecologiche” ma non sono altro che i vecchi cassonetti che, però, richiedono l’uso di una card: povera vecchietta che, avendo saltato il giorno previsto per la plastica (uno solo), dovrà recarsi all’isola ecologica munita di card…possiamo immaginare la scena.
E ancora. Se perdi la card…sei finito. Dovrai recarti in un ufficio di cui, però, non è indicata l’ubicazione nei colorati depliants che hai ritirato insieme ai nuovi contenitori (a proposito, nessuno mi ha saputo dire cosa devo fare dei vecchi). Ti rimane il numero verde e qui – devo essere sincera – il senso di sgomento mi ha invasa. Ho telefonato ed ho spiegato il mio problema (che tralascio di scrivere). La risposta è stata di andare al Comune e chiedere un cambio di regolamento, cioè a dire: se una legge non ti piace, vai alla Camera (se vuoi, puoi anche andare al Senato), chiedi di incontrare il Presidente e pregalo di cambiare una legge.
Al di là della banale osservazione che ritengo assurdo perdere una giornata lavorativa per andare al Comune per chiedere un cambio di regolamento, il problema è che mi era stato garantito che mi avrebbe contatto un responsabile per cercare una soluzione. È passata una settimana e nessuno mi ha contattata.
Forse non si ha consapevolezza che il call center è il “biglietto da visita” di un’azienda.
Forse non si ha consapevolezza del ruolo di chi ha diritto ad un servizio perché utente e finanziatore del servizio e chi eroga il servizio che deve essere a disposizione dell’utente.
Forse non si ha consapevolezza che l’erogazione di un servizio è qualcosa di diverso dalla gestione di un potere. Sono due facce della stessa medaglia. Il punto è la prospettiva in cui ci si pone».
La soluzione è semplice, come trovare il colpevole in questo caso, chi controlla l'appalto e la sua esecuzione? fatta la domanda trovata la risposta a tutti i disservizi. ed anche le responsabilità.
Perché adesso siete così veloci e solerti a controllare e prima invece, con l'altra ditta e l'altra amministrazione, non lo eravate?