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PPIT e PUT non sono parolacce, PUM e PUG rischiano di diventarle?

Massimo Vinale
Comune di Fasano
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Sono trascorsi quasi due anni dall’insediamento della Giunta comunale in carica. Tra i punti più qualificanti del programma di governo del sindaco Francesco Zaccaria c’era e rimane l’approvazione di un Piano Urbano della Mobilità (PUM) e, più prioritariamente, l’adozione del Piano Urbano Generale (PUG).

In merito, lo stesso assessore all’urbanistica, Gianluca Cisternino, opportunamente, ha promosso, d’intesa con gli altri assessorati competenti, diversi incontri con le forze sociali, al fine di rendere quanto più partecipata e condivisa l’approvazione e l’adozione del PUM e del PUG, più in particolare. Vale la pena sottolineare che il PUM, a differenza del piano urbano del traffico (PUT) è uno strumento non obbligatorio. Meritoria è, dunque, l’azione amministrativa sin qui esperita dalla Giunta Zaccaria, al fine di rendere più vivibile la nostra città. Fondamentale, inoltre, rimane l’opera delle opposizioni (consiliari e non), da sempre impegnate in numerose battaglie politiche, tese a progettare un nuovo assetto urbanistico per il nostro territorio. Ovviamente, sul tema, sarà l’ostinazione dei fatti a rendere conto dell’effettivo impegno delle parti in causa, ciascuna per quanto di propria competenza.

La sfida che, tuttavia, impegna maggiormente Zac e company è il PUG. In gioco c’è il futuro della città e del suo intero territorio e non una qualsiasi, banale polemica politica. Mentre, infatti, in città si discute di PPIT (Punto di Primo Intervento Territoriale), a proposito di PUG è, invece, doveroso osservare che, eccezion fatta per le zone costiere e Fasano centro, ci sono parti del territorio municipale che, al netto del terribile “rischio xilella”, vivono un lento declino economico dettato, soprattutto, da dati demografici certamente non drammatici, ma di sicuro preoccupanti. Infatti, mentre il cosiddetto “Piano Costa” è, giustamente, oggetto di dibattito politico e approfondimento amministrativo da parte del Consiglio comunale, tanto da prevedere (per la prima volta) spiagge pubbliche attrezzate, non sembra in agenda, almeno per il momento, una seria riflessione sui dati demografici che riguardano il nostro territorio, già provato dalle nuove forme di emigrazione.

La popolazione di Montalbano, per esempio, negli ultimi tre è anni ha registrato oltre 1/3 di nascite in meno rispetto al numero dei decessi (60 nascite per 95 morti). Esteso all’ultimo quinquennio, il dato migliora: 114 nascite per 163 decessi. Il dato è tuttavia condizionato dal numero delle nascite registrate nel 2014: 35, a fronte di 33 defunti. Basta, però, leggere i dati del 2013 (19 nascite per 35 morti) per rendersi conto del piano inclinato su cui versa il futuro della frazione più a sud di Fasano. Anche a Pezze di Greco, il dato demografico si conferma non drammatico, ma preoccupante. Infatti, dal 2013 al 2017, a fronte di 187 nascite, si sono purtroppo registrati 252 decessi.

Il tema del “calo demografico”, ovviamente, non riguarda solo il territorio di Fasano, essendo un problema di portata continentale di non facile soluzione. Tuttavia, un territorio a vocazione turistica naturale, meta facile di visitatori alla scoperta del buono e del bello, nonché terra di transito per il Salento e porta dei Balcani, ha certamente qualche chances in più rispetto ad un paesino abbarbicato sulle montagne, il cui spopolamento appare inesorabile. Di qui il dovere della politica di anticipare un possibile futuro, attraverso atti amministrativi di prospettiva. La redazione del PUG, per esempio, resta la scelta più importante che una amministrazione comunale possa compiere; specie se agganciata ad una riflessione programmatica di medio e lungo periodo.

Si tratta, insomma, di adottare una vera e propria “costituzione economica municipale”, capace di dare senso agli sforzi degli imprenditori, al cui merito va ascritto lo sviluppo turistico degli ultimi due decenni. Si tratta di garantire servizi (anche e soprattutto ricettivi e commerciali), capaci di modificare, per esempio, l’assetto urbanistico del territorio più a sud di Fasano, concependolo come un grande “autogrill”, capace di incidere positivamente anche sulla crescita demografica del nostro territorio, più complessivamente inteso.

Evidentemente, la questione che qui si pone, come già anticipato, non attiene alla “politica delle nascite”, la cui sostenibilità non può che investire livelli istituzionali ben più alti. Tuttavia, un PUG capace di disegnare un nuovo sviluppo per il nostro territorio, compatibile, per esempio, con la presenza, nell’agro, del Parco delle Dune Costiere e con la capacità di offrire servizi turistici, commerciali, bio-gastronomici e ricettivi, lungo il tratto della SS 16 che collega l’abitato di Speziale all’Albergabici, sul “versante mare” di Montalbano, rappresenta l’unica vera possibilità che la frazione di Montalbano ha per ipotecare un qualsiasi futuro. Solo in tal modo, infatti, si potranno attrarre nuovi investimenti e nuovi residenti. Del resto, persino la “migrazione economica” resta marginale sul territorio più a sud di Fasano.

martedì 22 Maggio 2018

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