Cultura

La “condotta medica” di Montalbano compie 70 anni

Massimo Vinale
Mons. Francesco Borselli benedice via dott. Vittorio Carparelli
Ancora grazie al dott. Vittorio Carparelli
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Domenica 15 dicembre 2013, a Montalbano, si è tenuta un'importante cerimonia pubblica: si è intitolata una strada del paese al dott. Vittorio Carparelli, medico condotto della frazione dal 1947 al 1990. All'appuntamento con la storia locale, sulle note della banda musicale "Santa Cecilia" di Fasano, oltre ai Consiglieri regionali Fabiano Amati e Antonio Scianaro, hanno preso parte, in rappresentanza di "Palazzo di Città", il sindaco Lello Di Bari, l'assessore Nicola Mola, il comandante della polizia municipale Giuseppe Carparelli, il dirigente dell'ufficio tecnico Leonardo D'Adamo e il progettista Francesco Leone. Ovviamente, partecipi sono stati i figli del compianto medico ostunese: Maria Grazia, Angela, Giacomo, Agostino e Roberto. Presenti, inoltre, Leonardo Potenza, Vincenzo Zizzi e chi scrive, nella doppia veste di autori del volume "Don Vittorio Carparelli – Medico per amore" (Faso Editrice, Fasano 2001) e di animatori di una cerimonia a cui hanno preso parte anche mons. Francesco Borselli, amico di vecchia data di "don Vittorio", don Gianluca Dibello, parroco di Montalbano, e i tanti cittadini che non hanno voluto mancare all'appuntamento con la nostalgia.

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Ma chi è Vittorio Carparelli? Per quale motivo il Comune di Fasano ha intitolato una strada del proprio territorio ad un professionista ostunese? Che relazione c'è tra la condotta medica montalbanese e la vita di Vittorio Carparelli? Social Politik prova a rispondere alle tre domande con una sola, semplice risposta, carica, però, di ricordi collettivi. È, perciò, d'obbligo volgere lo sguardo al passato con la curiosità di chi sfoglia un album di famiglia e la gratitudine di chi si sente parte di una storia comune.

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Il libro della vita racconta, infatti, che in un lontano giorno di primavera di 70 anni fa, a Montalbano, viene istituita la prima (e unica) "condotta medica". A prestare servizio in questo lembo di territorio fasanese viene chiamato un giovane medico di Ostuni. È il 12 marzo 1947, quando il dott. Vittorio Carparelli, medico – chirurgo specializzato in ostetricia e, successivamente, in medicina legale, diventa "medico di famiglia" dei montalbanesi a cui, ben presto, la giovane Repubblica Italiana, tra gioia e dramma, avrebbe riconosciuto la "tessera di povertà". Da quel giorno, dunque, la gente di Montalbano viene assistita da un giovane medico ostunese, risultato subito buono e simpatico, perché anche lui, il Dottore … , non possiede la bicicletta.

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Vittorio Carparelli nasce il 6 febbraio 1920 a Ostuni. Coniugato con Cosima Matarrese dal 21 gennaio 1946, "don Vittorio" (così la gente amerà chiamarlo), fresco sposo, stabilisce la sua sobria dimora a Montalbano, in via Roma (oggi via Calatafimi), al civico 35. Qui don Vittorio, con la sua giovane famiglia, impreziosita dalla nascita di Maria Grazia e Angela, rimarrà per circa 8 anni, nonostante la frazione manchi di servizi essenziali come l'acquedotto e l'energia elettrica. Sarà, comunque, questo il tempo in cui il dott. Carparelli si farà apprezzare non solo per la sua scienza, ma anche e soprattutto per le fraterne attenzioni che sarà sempre solito prestare ad ogni suo nuovo paziente e compaesano. Ben presto "don Vittorio", per la gente di Montalbano, diventa "ù miédeche nuòste" (il "nostro" medico), tanto che più nessuno vorrà farsi curare da un non meglio specificato dott. Carparelli. Attingendo ai locali archivi della memoria popolare, sempre preziosa, si scopre, infatti, che, in caso di malattia, tutti vorranno al proprio capezzale solo e soltanto il loro medico: appunto, "ù miédeche nuòste".

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Sono, questi, anni assai difficili per gli abitanti di Montalbano. Nonostante le fatiche della giornata, a sera, i tantissimi braccianti del paese, si ritrovano attorno ad una malinconica mensa, imbandita soltanto dai visi dei propri figli, i quali dalla stessa coppa attingono il poco che "mamma dignità" è riuscita "a menestrè" (ad amministrare …). Sono questi gli anni in cui Montalbano è illuminata dalla luce delle lanterne a olio. L'elettricità arriverà il 5 ottobre 1950. Basterà, comunque, questo "fioco lume"ad alimentare l'amore per la medicina e lo spirito di servizio del dott. Vittorio Carparelli, il quale come nel "Postino" di Troisi, porterà prima a piedi e poi, finalmente, in sella ad una bicicletta, le sue preziose cure in ogni angolo di campagna e tra le mura più difficili da raggiungere, sempre sicuro e fiero di rappresentare l'unica speranza per l'amico in difficoltà.

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Intanto, il referendum istituzionale del 2 giugno 1946 ha decretato la fine della monarchia e l'instaurazione della repubblica (fortunatamente). La situazione socio – politica impone l'impegno. Alle elezioni amministrative del 4 aprile 1954, il dott. Vittorio Carparelli, candidato nella lista indipendente (frazionale) "L'Aratro", viene eletto Consigliere comunale della città di Fasano. Sono queste le elezioni che costringono all'opposizione il Partito Monarchico Nazionale e l'ex sindaco Maria Chieco Bianchi. Per la prima volta, il Sindaco di Fasano viene eletto (in Consiglio comunale) tra le fila della Democrazia Cristiana. Il dott. Florindo Perrini, forte dei 1.304 voti di preferenza, diventa primo cittadino. Successivamente, don Vittorio si avvicina alla DC, dove continuerà a garantire il suo impegno civile (cfr. Don Vittorio Carparelli – Medico per amore, Faso Editrice, Fasano 2001, p. 31).

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La nascita del terzogenito Giacomo diventa motivo di festa per tutto il paese. Don Vittorio, padre stavolta di un maschietto, continua con più gioia in cuore, instancabile, a prestare i suoi servigi di medico senza orari e senza ambulatorio. Di giorno, di notte, ad ogni ora, don Vittorio è pronto ad infilare le proprie ciabatte, ad indossare il copricapo di lana, ad imbracciare al volo la sua borsa (una vera e propria infermeria ambulante) e via, di corsa, a curare un sofferente allettato o a presentare alla vita un bel neonato.

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È il 20 novembre 1955 quando la famiglia Carparelli si trasferisce in via Vittorio Emanuele (oggi via Teano), al civico 2. Don Vittorio continuerà a coltivare la sua vocazione professionale in Montalbano e per Montalbano fino al 19 giugno 1990. Anche quando importanti opportunità professionali hanno suggerito al dott. Carparelli di scegliere il meglio anche per i suoi cari, si è sempre rifiutato di abbandonare l'album di famiglia dei montalbanesi, sebbene in quelle foto vi fosse solo l'immagine della miseria. Nei decenni, don Vittorio garantirà sempre a tutti una cura per il corpo e, da buon cristiano, una per lo spirito. Verranno poi Agostino e Roberto a rendere sempre più visibile la solidità e la quiete familiare dei coniugi Carparelli.

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Un primo attestato di gratitudine a don Vittorio sarà riconosciuto dalla Società Operaia di Montalbano il 26 maggio 1991. Nella circostanza, il dott. Vittorio Carparelli riceve l'attestato di "socio onorario" del sodalizio di via Puccini con la seguente motivazione: «A testimonianza grata di costante impegno sociale speso per lunghi decenni per la nostra comunità». Non a caso, dunque, lo scorso mese di ottobre, la Società di Mutuo Soccorso, col patrocinio della famiglia Carparelli – Matarrese, ha assegnato il "XVII Premio Vittorio Carparelli" al dott. Cosimo Damiano Guarini. Don Vittorio, infatti, ha salutato la vita il 17 dicembre 1998, mentre a labbra socchiuse, di certo, recitava un'ultima volta il Cantico di Simeone: "Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace, perché i miei occhi hanno visto la tua luce". Da bravo medico, il dott. Carparelli "si sarà visto di spalle che partiva", felice di "consegnare alla morte una goccia di splendore". A pagina 13 del citato libro di Potenza – Vinale – Zizzi si legge: «Difficilmente Montalbano potrà dimenticare il dott. Carparelli, soprattutto se a via Teano sarà restituita l'antica denominazione: via Vittorio…».

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Come in un circuito di "Formula 1", Social Politik torna, dunque, al punto di partenza: l'intitolazione di una strada di Montalbano al medico condotto Vittorio Carparelli. Il "gran premio dell'amarcord" continua, quindi, con un ulteriore giro di approfondimento. II 6 ottobre 1999, al protocollo della segreteria generale di "Palazzo di Città", a distanza di poco meno di un anno dalla scomparsa del dott. Vittorio Carparelli, viene depositata un'istanza recante la «ridenominazione di parte di via Teano in "Corso Vittorio Carparelli"». In via Teano, infatti, come ricordato, al civico 2, nel breve tratto di strada che va dalla SS 16 a via Leonardo Ciaccia, trova ancora dimora l'antico studio del dott. Carparelli. L'istanza del 6 ottobre '99 viene firmata anche dal presidente della Circoscrizione di Montalbano, Pasquale Fanizza (UDC), e da mons. Francesco Borselli, parroco pro – tempore della locale comunità. La richiesta viene trasmessa, oltre che al sindaco Donato De Carolis, anche all'assessore Dino Cofano, in qualità di responsabile, tra l'altro, della toponomastica comunale. Se molti cittadini montalbanesi apprezzano l'iniziativa, non mancano le riserve di alcuni residenti nel tratto indicato di via Teano. Questi ultimi temono, infatti, problemi di ordine burocratico (residenza, patente, posta ecc.). Sebbene per 10 anni il tratto di via Teano in questione non avrebbe perso l'antica denominazione, evitando così qualsiasi problema, di concerto con l'assessore Cofano, che riscontra la richiesta con nota protocollo n. 17.399 del 23/05/2000, si considera l'ipotesi di intitolare al dott. Carparelli «una strada di nuova apertura».

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Trascorrono due anni. Nel frattempo, nella cosiddetta "Zona PEEP" della frazione, per iniziativa della cooperativa edilizia "La Ginestra", vengono avviati i lavori utili alla realizzazione dei primi 24 alloggi. All'ing. Francesco Leone viene affidata la redazione del progetto preliminare della nuova strada di PRG, nel tratto che va da via La Masa a via Allegretti. Nell'agosto 2001, per le dimissioni di 16 Consiglieri, si scioglie il Consiglio comunale della città di Fasano; tant'è che nell'aprile 2002 si torna a votare. Vito Ammirabile, al primo turno, viene eletto sindaco con una schiacciante maggioranza di centrodestra.  Il 4 settembre 2002 viene reiterata la richiesta del 6 ottobre 1999, così come condivisa con l'assessore Dino Cofano, nel frattempo eletto Consigliere comunale, ma all'opposizione. L'istanza viene trasmessa anche al presidente del Consiglio circoscrizionale di Montalbano, Angelo Spalluto (FI), per le valutazioni del caso, attese le prerogative della Circoscrizione.

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Il 14 aprile 2003, grazie ad un ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare de "La Margherita", composto dai Consiglieri Domenico Antico, Natale Cisternino e Francesco Soleti, la Circoscrizione di Montalbano, con delibera n. 18/2003, all'unanimità, propone «di intitolare una via di Montalbano alla memoria del compianto dott. Carparelli; di individuare detta via nella strada di (…) PRG adiacente la "Zona 167", tra via Allegretti, via Duca degli Abruzzi, via Maroncelli e via La Masa». Il 1 settembre dello stesso anno viene rinnovata la richiesta depositando un 'ennesima istanza a "Palazzo di Città".  D'intesa col gruppo consiliare circoscrizionale de "La Margherita", detta strada viene definitivamente individuata nella "Zona 167", tra via La Masa e via Allegretti. L'ultima richiesta è firmata anche dal parroco pro – tempore di Montalbano, don Francesco Borselli, e dal presidente della locale Società Operaia Vito Laporta.

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Un ulteriore atto, anche se non conclusivo e determinante, lo firma il sindaco Ammirabile costituendo, finalmente, la "Commissione Toponomastica", a cui vengono trasmesse, tra le altre, tutte le istanze di cui in narrativa. Lo stesso Sindaco, nel 2006, in occasione della consegna del "Premio Vittorio Carparelli", pubblicamente, dichiara che si adopererà per consegnare alla memoria perenne il buon nome di Vittorio Carparelli. Nel 2007, Lello Di Bari succede a Vito Ammirabile rimanendo a capo di un'amministrazione di centrodestra. L'instancabile opera di persuasione di Leonardo Potenza, coautore del menzionato volume biografico, contribuisce alla chiusura del lunghissimo iter. Tant'è che il sindaco Di Bari, nell'ottobre 2013, d'intesa con la "Commissione Toponomastica", prende atto delle varie istanze ricevute e ratifica la delibera del Consiglio circoscrizionale di Montalbano. A distanza di 16 anni dalla sua morte, il 15 dicembre 2013, mons. Francesco Borselli benedice via dott. Vittorio Carparelli – Medico condotto … dal 12 marzo 1947 al 19 giugno 1990.

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domenica 12 Marzo 2017

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