Politica

Outlet a Fasano, il Movimento 5 Stelle vuole vederci chiaro

Vincenzo Lagalante
Outlet
​I consiglieri regionali Gianluca Bozzetti e Rosa Barone hanno inviato una richiesta di chiarimenti al dirigente della Sezione Urbanistica regionale
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I consiglieri del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti e Rosa Barone hanno inviato una richiesta di chiarimenti al Dirigente della Sezione Urbanistica regionale in merito alla realizzazione a Fasano del nuovo outlet della Egnazia Shopping Mall Srl. In passato, anche il consigliere comunale Raffaele Trisciuzzi aveva chiesto chiarezza in Assise. «È importante – dichiarano – accertare se la modifica della perimetrazione e quindi la suddivisione in sub-comparti della Zona D3, in variante al PRG, fatte per consentire la costruzione dell’outlet, siano ammissibili e possano giustificare il ricorso alla procedura semplificata che permette di non interpellare preventivamente la Regione».

L’iter inizia nel 2015, quando la società Egnazia Shopping Mall s.r.l. presentò al Comune di Fasano la domanda di apertura di un centro commerciale. La Regione Puglia rilevò l’assenza di atti riguardanti aspetti di natura urbanistica, ambientale e di dotazione di parcheggi previsti dalle norme regionali in materia, tanto da ritenere necessaria l’integrazione della documentazione trasmessa. Vista la difficoltà di intervenire su un’area di notevoli dimensioni, la società richiese al Comune l’attivazione della procedura volta alla suddivisione del comparto D3 in quattro sub-comparti senza variazione del perimetro dello zona, degli indici di fabbricabilità e della dotazione di spazi pubblici o di uso pubblico. Tale operazione, avvenuta con il beneplacito del Consiglio Comunale con deliberazione di agosto 2016, ha permesso di superare le criticità sollevate dalla Regione e di rimodulare l’area ricorrendo alla cosiddetta procedura semplificata prevista dalla legge regionale n. 20 del 2001.

«Il Comune e la società dunque – continuano i consiglieri pentastellati – per ovviare alle numerose carenze documentali riscontrate in Conferenza di Servizi, hanno preferito ricorrere ad una diversa soluzione che, seppur legittima, andrebbe verificata per accertare che le modifiche non abbiano inciso sugli indici originari e che sia stata assicurata la dotazione delle previste aree a servizi».

I consiglieri pentastellati chiedono sia fatta chiarezza sulle ripercussioni che il progetto avrebbe dal punto di vista ambientale. «Abbiamo chiesto chiarimenti agli uffici regionali competenti chiedendo di sapere se la consistenza delle modifiche apportate alla perimetrazione dell’originario comparto siano tali da giustificare il ricorso alla procedura semplificata, nonché di verificare se l’adozione della nuova perimetrazione e la suddivisione dell’originario comparto abbia alterato gli indici e gli standard così come definiti per la zona D3. Vogliamo evitare che ancora una volta grosse società monetizzino a scapito dell’ambiente e dei cittadini».

giovedì 30 Novembre 2017

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