Attualità

Il segreto è lavorare in virtù del “noi” e non dell’ “io”

Chiara Pignatelli
Intervista a Giuseppe Pagnelli
Chiacchierata con il Presidente del Tennis Club Selva di Fasano e imprenditore Giuseppe Pagnelli.
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In una domenica mattina di primavera, ospite al Laboratorio Urbano, abbiamo incontrato e scambiato due chiacchiere con Giuseppe Pagnelli. Ecco cosa ci ha raccontato.

Nel 2016 ha scritto una lettere in cui annunciava le dimissioni dal suo incarico riportando con rammarico la sospensione anticipata dal suo mandato. Quali sono state la cause che l’hanno portata a ciò?

Le cause sono state le incomprensioni. Non ho più condiviso i principi del sodalizio. Ad oggi non so dare una risposta precisa su cosa sia cambiato, il sodalizio ha chiesto nuovamente la mia disponibilità in virtù delle dimissioni dell’altro direttivo che stimo profondamente per l’impegno e il lavoro che hanno portato a termine. Ho sentito doveroso dunque accettare la richiesta e con piacere ho nuovamente dato loro la mia disponibilità.

Il tennis ormai è diventato un pilastro sportivo per il nostro piccolo paese. Dunque, quali sono le responsabilità che ritiene più onerose in quanto Presidente del Club?

La responsabilità più grande è lavorare in virtù del “noi” e non dell’“io”. L’elemento fondamentale quando si fa parte di una realtà come quella di un Club composto da tanti elementi ciascuno con un modo diverso di interpretare la realtà è quello di trovare un punto di condivisione e mediazione. Il circolo è un’aggregazione di risorse e bisogna condividere e parlare per nome e per conto di tutti.

Quali sono i punti deboli che lei ritiene debbano essere migliorati per far crescere al meglio l’associazione del Tennis Club?

I tempi sono cambiati e le esigenze non sono più le stesse. Oggi non è più ieri e bisogna dunque ragionare in modo adeguato ai principi del terzo millennio. Qualsiasi sodalizio oggi diventa una società e la gestione delle risorse rappresenta una grossa responsabilità e runa realtà che cresce sempre prendendo quasi la forma di un’azienda.

E’ stato grazie al Tennis Club Selva di Fasano che si è avvicinato a questo sport? O è sempre stata una passione per lei?

Mi sono sempre sentito legato al tennis. La mia è una passione nata nel 1970, nel ’76 con precisione. Ero ragazzo all’epoca e 40 anni fa circa si viveva in una dimensione completamente diversa. Ho sempre avuto il desiderio di coltivare questo sport e da ragazzo non avrei mai potuto pensare di arrivare dove sono oggi. Per me è un onore e un orgoglio poterlo rappresentare e presenziare.

L’uguaglianza e il rispetto sono due dei valori che da sempre appartengono allo sport. Nel tennis vediamo uomini e donne di ogni età, ciascuno con affinità e idee diverse nella vita ma in campo tutti con la stessa determinazione impugnano un racchetta per vincere un match. Lei confida in questi valori? E cosa si sente di dire a tutti coloro che fanno e faranno parte di questo mondo?

Sono totalmente d’accordo con questi valori che da sempre caratterizzano lo sport. Viviamo in un mondo di pari opportunità e confido con speranza nel futuro dello sport e mi auguro che possa crescere in meglio consolidando sempre di più questi valori. Oggi abbiamo una squadra femminile che primeggia in tutto e per tutto in quello che concerne il nostro campionato e mi sento di far loro i miei migliori auguri. Mi auguro che emergano ragazzi e ragazze che possano portare avanti con impegno e onore il nostro sodalizio.

Dalle parole del Presidente percepiamo grande orgoglio e stima nel sodalizio e una profonda e sentita fiducia nel mondo dello sport. Non ci resta dunque che far nostri gli auguri del Presidente. Lo sport unisce. Crederci sempre, non mollare mai prima dell’ultimo secondo e non rinunciare quando manca solo qualche metro sono alla base di questo mondo.

sabato 11 Maggio 2019

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