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Furti alla Selva, Bianchi denuncia: «False le promesse del sindaco Zaccaria»

La Redazione
Vito Bianchi
Inviata petizione popolare al ministro dell'Interno e ai prefetti di Bari e Brindisi
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«Quello che, con il suo inefficace impegno, il sindaco di Fasano aveva lasciato presagire, si è puntualmente avverato: di fronte al dilagare dei furti nelle abitazioni (anche in presenza dei proprietari), i cittadini fasanesi, soprattutto quelli della Selva e Laureto (e non solo loro), hanno dovuto fare da sé».

Queste le parole di denuncia del consigliere comunale Vito Bianchi.

«Abbandonati dall’amministrazione comunale, in preda a un terrore che coinvolge innanzitutto donne, anziani e bambini, si sono rimboccati le maniche e hanno organizzato delle ronde spontanee, per prestarsi mutuo soccorso e presidiare il territorio, specialmente durante le ore notturne.

Qualcuno si aggira in auto, qualcun altro in moto, e c’è chi, anche a piedi, brandisce piedi di porco o mazze da baseball per vigilare. Altri si sono rivolti alla vigilanza privata, con ulteriore esborso economico.

Vogliamo chiedere al sindaco di Fasano: è normale tutto questo? È lecito che ci si debba difendere da sé, tornando al Medioevo? Sì, perché, come accennavo tempo fa, era nell’età medievale che la cittadinanza si organizzava autonomamente per assicurare un sistema di polizia attraverso la reciprocità dell’intervento, quando la forza pubblica ancora non esisteva. Si chiamava “accorruomo”, quella pratica, e imponeva alla comunità di un villaggio, di una contrada o di una parrocchia di accorrere in aiuto di chi lanciava un grido d’allarme.

Qualcosa di analogo, seppur con mezzi più moderni, si sta verificando nelle frazioni collinari fasanesi, laddove l’iniziativa privata ha dovuto giocoforza sostituirsi al sistema pubblico per proteggere i residenti, le loro vite e la loro libertà. Quanto, tuttavia, potrà andare avanti questa azione di volontariato? L’autotassazione, l’autogestione, la buona volontà e la generosità di molti, possono essere un rimedio temporaneo ma non eterno.

Le promesse del sindaco Zaccaria, una volta di più, si sono rivelate false: e però non ci meravigliamo. Aveva promesso, due domeniche fa, un incontro, nel giro di tre giorni, con i comandi dei Carabinieri: nulla. Come vane sono apparse le sollecitazioni a lui rivolte dalla rappresentanza dei Silvani che si sono aggregati per dare più forza all’irrinunciabile richiesta di sicurezza. Di conseguenza, è stata predisposta una petizione popolare, sottoscritta da centinaia di persone, per chiedere una maggiore vicinanza delle istituzioni e il ritorno alla tranquillità. L’esposto è stato rivolto al ministro dell’Interno, ai prefetti di Brindisi e di Bari (giacché una porzione della Selva ricade nel Barese), nonché ai sindaci di Fasano e di Monopoli. Si sa, la parola “polizia” deriva dal greco “politeia”, nell’accezione di “buon governo”.

Ma davvero può dirsi che governi bene colui che lascia allo sbando una cittadinanza che, invece, è stato chiamato a proteggere? Chi è responsabile dell’abbandono, cui i cittadini sono stati condannati, dovrà assumersi le sue responsabilità e renderne conto. Ora, come al momento delle prossime elezioni».

giovedì 20 Agosto 2020

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Nicola grassi
Nicola grassi
3 anni fa

Non è solo la selva ma anche tutte le contrade a fasano aono abbondonate senza alcuna vigilanza tranne iniziative private mettendo in serio pericolo la sicurezza e la tranquillità di tutti i cittadini.

Yonas Drexel
Yonas Drexel
3 anni fa

E da quando il sindaco comanda Carabinieri poliziotti e magistrati?
Forse da quando è stato abolito il costosissimo Selva festival

ferrara
ferrara
3 anni fa

Date il diritto ai cittadini di difendersi con le arme, la polizia arriva sempre dopo

Franca Siderno
Franca Siderno
3 anni fa

Sì sì facciamo come in America, così poi ci troviamo coi pazzi a sparare nelle scuole contro i bambini